limonaia del castel 23 musel del turismo

Cammina tra le Limonaie
e respira la storia di Limone

I musei a Limone sul Garda

Limone sul Garda non è solo sport, attività all’aria aperta e relax sulle spiagge: è molto di più. Per chi ama la storia, l’arte e la cultura questa piccola cittadina sulle sponde del Lago di Garda offre un incredibile tuffo nel passato: limonaie, musei, chiese e oliveti.

Venite a scoprire i tesori artistico-culturali di Limone!

La Limonaia del Castèl

Rivolti verso il sole per catturarne i raggi, spiccano ancora oggi lungo la riva del lago i bianchi pilastri ed i muri delle 🍋 “Limonaie”, i giardini dei limoni, uniche nel loro genere. Sul lago se ne trova traccia solo tra Gargnano e Limone, testimonianza di un glorioso passato.

L’Amministrazione Comunale, con l’intento di valorizzare questo patrimonio, acquistò nel 1995 la 🍋 “Limonaia del Castèl”, ristrutturandola e rimettendola in uso, con la piantumazione di oltre un centinaio di agrumi, il ripristino dei terrazzamenti e dell’impianto irriguo, la sistemazione dei depositi degli attrezzi, divenuti anche percorso didattico.

Per facilitare l’accesso alla limonaia sono state posizionate sulle vie del centro delle piastrelle segnaletiche in ceramica.

A nord ovest del centro storico, addossata alle rocce della Mughéra, la limonaia del Castèl è oggi solo una parte della grande struttura produttiva che, un tempo, dalla valle della Mura, da via delle Pozze e da via Castello giungeva alla valletta della Màndola. Il giardino, che ha una superficie di mq 1.633, è diviso perpendicolarmente in due parti dal cùen dela Marches'àna, su cui è costruito il casèl principale, a più piani: nella parte meridionale, si estende per un tratto su un'unica còla, per un altro su tre; nella parte a settentrione è su quattro còle, che confinano verso nord con il valèt del Castèl, su cui è costruito un altro piccolo cas'èl.

La sua costruzione risale al primo Settecento. È evidente, tuttavia, che la limonaia ha subìto nel tempo vari rimaneggiamenti. La data "15 aprile 1786", ancora visibile in un pozzetto di raccolta dell'acqua, potrebbe riferirsi alla costruzione o all'adeguamento delle canalette nelle còle. Altri interventi si realizzarono per alzare e spostare dei pilastri, per elevare le muraglie e per aumentare la superficie di calpestìo ed il numero dei piani del cas'èl. Passata dalla famiglia Amadei, ai Bertoni, ai Patuzzi e, nell'Ottocento, ai Girardi e ai Polidoro, con atto del 19 giugno 1926 la limonaia fu acquistata da Giuseppe Segala (1889-1975), ritornato a Limone dall'America, dopo anni di duro lavoro come minatore; nel gennaio 1995 è stata acquisita dall'Amministrazione comunale. Quattro sono stati gli interventi edilizi attuati: il primo nel 1997 per la costruzione di un muro, la sostituzione di sparadòs e cantér e la pulizia delle còle; il secondo nel 1999 per il rifacimento del tetto di un cas'èl; il terzo nel 2002-03, grazie ad uno specifico contributo della Regione Lombardia nell'ambito del "Piano di sviluppo rurale 2000-2006", per il recupero conservativo di due casèi e di due còle. Nell'inverno 2006-2007, con fondi dell'Amministrazione Comunale, sono state ultimate le opere del casello/stalla d'ingresso e del terrazzamento inferiore. Il cas'èl centrale funge da collegamento tra i terrazzi ed è attrezzato come centro museale-didattico. In tutte le còle ci sono delle canalette per l'irrigazione delle piante; l'acqua proveniva dal torrente San Giovanni attraverso la condotta della Calmèta, risalente al primo Settecento. Nella limonaia, inaugurata il 22 luglio 2004, sono in produzione un centinaio di agrumi (cedri, limoni, aranci dolci ed amari, chinotti, pompelmi, mandarini e kumquat).

  • Entrata € 2,00
    Ingresso bambini fino a 10 anni gratuito

    Dal 7 dicembre fino al 6 gennaio l'ingresso è gratuito.

    Contributo destinato alle spese di mantenimento e valorizzazione della Limonaia.

  • Orari di apertura 2024-25:

    dal 01.10 al 31.10 aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18
    dal 01.11 al 03.11 aperta dalle 10 alle 17
    dal 04.11 al 06.12 chiusa
    dal 07.12 al 25.12 aperta il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 17, ingresso gratuito
    dal 26.12 al 06.01.25 aperta dalle 10 alle 17, ingresso gratuito
    dal 07.01.25 chiusa

Per altre informazioni, o per prenotazioni di visite guidate è sufficiente contattare in orario d’ufficio il Municipio, al numero 0365 954008.

Il paese dove fioriscono i limoni

Si attribuisce la prima introduzione dei limoni, nel sec. XIII, dalla Riviera genovese sul Garda, ai frati del convento di San Francesco di Gargnano; la coltivazione si estese poi anche a Maderno e Toscolano. Numerosi viaggiatori ne scrissero a partire dal sec. XV. Un curioso riferimento a Limone è nella Storia della Riviera di Salò (1599), del Grattarolo: «prima che ci fosse alcuna fabrica, ci era una pianta de limone: onde i barcaruoli che ci si ritiravano alle volte per dar loco alla furia del vento, ei dicevano al limone».
Per proteggere piante e frutti dagli occasionali freddi invernali, a partire dal sec. XVII si costruirono le prime limonaie, con muraglie, pilastri, scale, portali, travi su cui, da novembre a marzo, si fissavano assi e vetrate. Fu durante la prima metà del Settecento che a Limone si ebbero gli interventi più consistenti, soprattutto grazie agli investimenti della famiglia Bettoni nei giardini della Garbéra, di Reamòl e della Nua. Da allora, Limone fu “il paese dei limoni”. Tutto l’arco del golfo restò segnato dalle nuove imponenti strutture, immortalate nelle stampe, decantate nelle pagine di scrittori e poeti.
Anche J. W. Goethe restò colpito dal paesaggio limonese il 13 settembre 1786, mentre in barca da Torbole andava a Malcesine: «La mattina era stupenda benché nuvolosa, ma all’alba tranquilla. Passammo davanti a Limone i cui giardini disposti a terrazze e piantati di limoni, hanno un ricco e bell’aspetto. Il giardino è costituito da file di bianchi pilastri quadrati, che stanno ad una certa distanza l’uno dall’altro e si spingono su per la montagna ad uso di gradinata. Sopra tali pilastri sono poste delle forti travi per coprire le piante durante l’inverno. L’osservazione e la contemplazione di tali piacevoli oggetti fu favorita dalla lenta navigazione…».
Limone fu la zona di produzione d’agrumi per scopo commerciale più settentrionale al mondo; i limoni venivano esportati a centinaia di migliaia soprattutto in Germania, in Polonia, in Russia, garantendo lavoro e profitti non indifferenti.
Nella seconda metà dell’Ottocento si manifestarono segnali di crisi, prima per la malattia della gommosi (1855), poi per la concorrenza dei limoni delle regioni meridionali a seguito dell’unificazione italiana (1861) e dello sviluppo dei trasporti, infine per la scoperta dell’acido citrico sintetico. Tutti questi fattori resero la coltivazione sempre meno remunerativa; la Grande Guerra, con la requisizione dei materiali di copertura dei giardini, e il freddo eccezionale dell’inverno 1928-29 le diedero il colpo definitivo.

Un museo per le limonaie del Garda

Per Carlo Simoni, coordinatore del progetto, «le limonaie, oltre che monumento del saper fare e della sapienza ambientale gardesana, rappresentano infatti i nodi di una rete di percorsi che nel loro insieme costituiscono forse l’itinerario tematico più significativo fra quelli che si possono individuare e valorizzare nel territorio.

Nel quadro del patrimonio esistente, formato oltre che dai complessi di Maderno e di Gargnano anche da altre innumerevoli e per il visitatore inaspettate presenze (si pensi ai nuclei di limonaie osservabili a Sisengla, sul Monte di Gargnano, o sotto Piovere), si devono richiamare anche le esperienze – decisive sotto il profilo museale, in quanto vive e operanti – delle limonaie tuttora mantenute in attività nella stessa Gargnano e, in questo stesso centro, le potenzialità connesse ad un uso parziale ma innovativo del complesso della Società Lago di Garda.
È da questo sfondo, differenziato al suo interno e tuttavia coeso nei suoi caratteri storici e culturali, che emergono due casi fin d’ora identificabili come i poli portanti di quello che possiamo riconoscere come il “sottosistema” delle limonaie all’interno della rete museale alto gardesana. La limonaia del Castèl, a Limone, con la sua marcata funzione paesaggistica proprio al centro del borgo, e la limonaia del Pra de la fam in territorio di Tignale, da anni meta di visitatori e sede di una perdurante attività colturale, si propongono come terreno di una progettazione museale aggiornata nei metodi e nelle finalità e al tempo stesso in grado di differenziare l’offerta. Appare infatti essenziale che i centri attrattori del sistema si presentino come coordinati e complementari e, richiamandosi vicendevolmente, risultino – per il turista come per la scolaresca – le tappe, imprescindibili, di un’unica visita».

Museo del Turismo

Per documentare il cambiamento socioeconomico che ha interessato il paese dopo l’apertura della Gardesana, l’Amministrazione Comunale ha promosso la costituzione del “Museo del Turismo”.

Allestito nella sede del ex Palazzo Comunale ed inaugurato nel 2011, al suo interno trovano spazio raccolte di manifesti, calendari, guide di viaggio, souvenirs, etc. Ampio spazio è stato dato anche al nostro concittadino San Daniele Comboni ed alla scoperta dell’Apoliproteina A1-Milano, mutazione genetica benefica che previene infarto e malattie cardiovascolari, scoperta nel sangue di alcuni abitanti di Limone sul Garda.

Costruita la strada Gardesana (1929-1931), che ha permesso il collegamento con Gargnano e con Riva, Limone è diventato nella seconda metà del Novecento uno dei centri turistici più frequentati del lago di Garda. Molteplici sono stati i fattori che hanno influito sullo sviluppo: la posizione sul lago, la morfologia del territorio, la caratteristica conformazione del centro storico, le condizioni climatiche, l'attivismo degli abitanti, l'attenzione degli Amministratori pubblici.

In poco più di cinquant'anni si è assistito all'apertura di campeggi e affittacamere, poi alla nascita di locande, alberghi, appartamenti, residence, bar, ristoranti e negozi che hanno trasformato il volto del paese e la vita della gente. Il turismo, quasi unicamente straniero, è oggi in pratica l'unica attività economica di Limone. Proprio per raccogliere documenti, immagini, testimonianze, etc. in qualsiasi modo relativi alla nascita e allo sviluppo del turismo, l'Amministrazione comunale, ha promosso la costituzione del "Museo del turismo". Oltre che Limone in generale, la ricerca e la raccolta di documentazione riguardano anche i singoli esercizi turistici, gli operatori del settore (imprenditori, dipendenti, collaboratori, etc.). Per il Museo, che dovrà crescere via via, tutti possono collaborare fornendo materiale e testimonianze.

Ex Palazzo municipale, via Comboni n. 3

Orari apertura:

Il Museo è aperto al pubblico dal 01.04.2022 tutti i giorni fino al 31.10.2022, dalle ore 10.00 alle ore 22.00

Ingresso libero.

L’antico Frantoio e la Mostra dell’olio

L’olivicoltura, grazie alla mitezza del clima gardesano, ha rappresentato una delle attività economiche più floride del passato. La cura particolare che richiede l’olivo e di conseguenza gli alti costi di produzione, così come la forte concorrenza dei paesi dell’area mediterranea hanno fatto sì che negli anni del Dopoguerra il settore diventasse sempre meno competitivo. L’oliveto è però una delle peculiarità della nostra località e il fogliame argenteo di questi alberi secolari fa da cornice a tutto l’entroterra.

La tradizione della loro coltivazione continua a tramandarsi ed a tutt’oggi la Cooperativa Possidenti Oliveti, che associa tutti gli olivicoltori di Limone, nella sede del suo antico frantoio, produce un olio extravergine DOP di ottima qualità, spremuto a freddo con le macine di pietra.

Il frantoio è aperto dal 4 aprile al 14 ottobre 2023 dalle 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00, da lunedì al venerdì con ingresso libero.

Per informazioni: Cooperativa Agricola Possidenti Oliveti – Tel: 0365/954446

Nell'oliveto

Dalla stazione degli autobus (Piazzale Ufficio Informazioni), si scende sul lungolago e poi sulla spiaggia, oltrepassando il corso del torrente San Giovanni e il Campeggio Garda fino a Nanzèl, da dove si sale per un breve tratto lungo l'argine sinistro del torrente Pura. Tra gli olivi delle località Pós e Canù si raggiungono la chiesetta di San Pietro, del sec. VIII, e il Tesöl, con la casa natale del Santo limonese Daniele Comboni (1831-1881).

Dopo la visita, si continua comodamente lungo via Campaldo per l'oleificio della Cooperativa Possidenti Oliveti e per il centro.

L'olio extravergine di oliva di Limone

Una tradizione millenaria di gusto e salute.

Il leggendario albero dell'olivo fa parte integrante della storia di Limone in quanto, per secoli, ha costituito una delle principali fonti di sostentamento della popolazione, poiché la sua coltura forniva lavoro nei campi e l'olio ricavato veniva utilizzato anche come merce di scambio. Il clima paragonabile a quello mediterraneo ed il terreno povero hanno favorito lo sviluppo di questa pianta centenaria che ha trovato nel nostro territorio l'habitat ideale. L'insieme di queste caratteristiche ambientali, unitamente alla cura dedicata alla coltivazione dell'olivo, danno come risultato finale un olio di altissima qualità, dall'acidità inferiore all'1%, dal sapore gradevole di oliva sana, fresca, raccolta al punto ottimale di maturazione, creando un equilibrio perfetto tra profumo e gusto. Come ben noto l'olio extra vergine d'oliva rappresenta uno degli alimenti base della dieta mediterranea, che ha come obiettivo un'alimentazione sana ed equilibrata, senza tuttavia mortificare il piacere della buona tavola, tipico della tradizione culinaria del nostro Paese.

Per assaporarlo al meglio, il nostro olio, dall'altissima digeribilità, va consumato pochi mesi dopo la spremitura (che avviene rigorosamente "a freddo") affinché possa sprigionare tutta la sua personalità ed il suo bouquet. Sono i cibi meno elaborati, quali bruschette, verdure crude e cotte, paste e minestre, carni e pesce cucinati nei modi più semplici, che esaltano le sue qualità rendendolo il "re" della salutare dieta mediterranea. E parlando di salute è doveroso sottolineare i benefici apportati da questo prodotto genuino quali l'assorbimento delle vitamine, l'abbassamento del colesterolo "cattivo" (LDL) e l'innalzamento di quello "buono" (HDL) favorendo di conseguenza la prevenzione delle malattie cardiovascolari e l'arteriosclerosi. È di grande aiuto per lo sviluppo armonico dei bambini, favorisce la digestione e contemporaneamente le funzioni dell'intestino, è ricco di antiossidanti che proteggono dai cosiddetti radicali liberi e, consumato in giuste dosi, non fa ingrassare.

L'olio extravergine di oliva della Cooperativa Agricola Possidenti Oliveti di Limone sul Garda è soggetto al piano di controllo relativo alla certificazione per l'olio extravergine di oliva Garda Bresciano D.O.P. (denominazione d'origine protetta).

In definitiva il nostro olio è un prodotto antico, unico nel suo genere che si è rivalutato anche agli occhi della scienza dell'alimentazione e per questo siamo fieri di continuare nella tradizione rispettando, anche nell'urbanistica, gli spazi che appartengono di diritto a questo albero secolare.

Si consiglia una visita al locale frantoio presso la Cooperativa Agricola Possidenti Oliveti in Via Campaldo n. 2, dove dal 4 aprile 2023 al 14 ottobre 2023, dalle ore 10 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00 nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì - è allestita una mostra permanente dell'olio extravergine di oliva con proiezione della molitura delle olive, assaggio prodotti e visita all'oleificio.

Museo dei Pescatori

Il massiccio cambiamento socioeconomico che coinvolse il paese dopo l’apertura della Gardesana interessò anche l’attività della pesca, che gradualmente fu abbandonata. Una tipica imbarcazione e gli attrezzi particolari che i nostri nonni utilizzavano ogni giorno in questo lavoro, insieme a schede sui pesci che abitano il lago, ricette di piatti tipici a base di pesce di lago e foto d’epoca, sono oggi custoditi all’interno di questo interessante museo, che trova spazio all’interno della Limonaia di Villa Boghi.

L'Amministrazione Comunale di Limone sul Garda ha voluto realizzare questo Museo dei Pescatori per tenere viva nella memoria la storia dei "vecchi mestieri" e "tradizioni" degli abitanti di questo paese.

Limone sul Garda, una volta piccolo borgo legato alla semplice economia rurale della coltivazione di olivi e alla pesca, passato poi, nel 1700, all'attività della costruzione delle limonaie e alla coltivazione degli agrumi, si è trasformato, grazie a molte condizioni favorevoli, all'impegno continuo dei suoi abitanti, all'attenzione dei suoi Amministratori, nell'attuale centro turistico fra i più importanti del Lago di Garda e conosciuto ormai in tutta Europa.

Il Museo dei Pescatori è ubicato all'interno del Parco Comunale (ex Villa Boghi), adiacente alla Limonaia (realizzata nel 2004 dall'Amministrazione Comunale), per agevolare il visitatore che può così scoprire in un unico spazio le antiche abitudini rurali e apprezzare lo sviluppo e la trasformazione economica di questo ex borgo di Pescatori.

Il Museo dei Pescatori raccoglie oggetti, foto, materiale vario inerente al tradizionale mestiere legato al lago; il tutto è stato generosamente donato da familiari di ex-pescatori e dai pescatori dell'Associazione, che hanno in tale modo contribuito attivamente alla realizzazione dello stesso per ricordare una parte importante della storia di Limone sul Garda.

Orario apertura:

Tutti i giorni dal 01.04.2022 al 31.10.2022 dalle ore 10.00 alle ore 22.00

Ingresso libero

Per informazioni, anche in altri orari/giorni: Tel. 0365 954720, in orario d'ufficio.

Il centro Missionario Comboniano

Limone sul Garda ha dato i natali a San Daniele Comboni, un grande uomo le cui virtù eroiche e la cui opera missionaria fu riconosciuta con la beatificazione nel 1996 e, il 5 ottobre 2003, con la canonizzazione.

Al Centro Comboniano del “Tešöl”, immerso nell’omonima limonaia e circondato da un vasto parco, il visitatore ha l’opportunità di approfondire la conoscenza del nostro concittadino visitando la Casa Natale, la chiesetta ricavata dalla vecchia legnaia, il “Museo delle Curiosità”, il percorso multimediale e l’adiacente mostra. Per ulteriori approfondimenti vedere la guida “Museums Tour”.

E' un onore per la nostra cittadina aver dato i natali a Daniele Comboni (15 marzo 1831), fondatore degli Istituti Comboniani, per cui riteniamo che il Centro Comboniano del "Tesöl" meriti una visita, sia per capire l'importanza dell'istituzione missionaria da lui ideata, che per apprezzare la serenità ispirata da quel luogo così caratteristico. Per realizzare il suo grande sogno ed obiettivo "Salvare l'Africa con l'Africa", il Comboni non esitò a coinvolgere tutta la Chiesa, poiché era convinto che la sua fosse "opera di Dio". Si trattava di un'impresa audace per quei tempi, supportata da un'incrollabile fede e da un amore che non conosceva frontiere, che lo portò più volte a rischiare la vita durante le spedizioni missionarie. Le difficoltà che incontrò sul suo cammino non lo fermarono e fedele al suo motto "O Nigrizia o Morte", proseguì nel suo intento fondando nel 1867 "l'Istituto per le Missioni della Nigrizia" e nel 1872 l'Istituto delle "Pie Madri della Nigrizia". Nell'opera apostolica per il popolo africano spese tutte le sue energie e morì, stroncato dalle febbri e dalle fatiche, a Khartoum (Sudan) il 10 ottobre 1881. L'attività degli istituti missionari proseguì con successo e circa un secolo dopo nacquero l'Istituto Secolare Missionarie Comboniane nel 1969 ed i Laici Missionari Comboniani nel 1990. Per le sue virtù eroiche e la sua opera missionaria, Daniele Comboni viene beatificato a Roma da Papa Giovanni Paolo II° nella Basilica di San Pietro il 17 marzo 1996 e fatto Santo il 5 ottobre 2003. Al Centro Comboniano del "Tesöl" avrete l'opportunità di approfondire quanto concerne la vita di Daniele Comboni e di visitare la sua Casa Natale consistente nella semplice cucina, nell'adiacente camera da letto dei genitori, adornata con le lettere loro dirette dal Monsignore, nella soprastante camera da letto dei figli collegata alla cucina da una scala in legno; nella chiesetta, ricavata dalla vecchia legnaia, sotto la casa natale, potrete vedere l'altare in legno d'olivo, il tabernacolo in ferro battuto e le opere lignee dello scultore altoatesino Paolo Mussner (la Sacra Famiglia, il crocifisso, ed il leggìo); nella Galleria mostra-museo è brevemente tratteggiata un'idea dei popoli e della cultura africana delle regioni dove operò il Comboni mentre il percorso multimediale offre la possibilità di approfondire la conoscenza di San Daniele Comboni.

Parco, Chiesetta, Casa Natale, Museo delle Curiosità sono aperti tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.30. Percorso Multimediale e Mostra sono aperti tutti i giorni, fuorché il lunedì, dal 1 aprile al 31 ottobre dalle ore 9.30 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.30. Dal 1 novembre al 31 marzo è possibile prenotare solo tramite telefono o via e-mail.

Per le visite di gruppo e altre informazioni: Tel: 0365/954091 in orario d’ufficio, oppure inviare una e-mail a combonianilimone@yahoo.it

Museo delle Curiosità

Presso il Centro Comboniano del "Tesöl" è stato recentemente allestito il piccolo ma interessante "Museo delle Curiosità" che vi consigliamo di visitare. Vi sono esposti vari reperti, per lo più di origine animale, raccolti nel corso degli anni dai Missionari in ogni angolo del mondo, opportunamente ordinati e catalogati.

Fra i vari oggetti in esposizione spiccano diverse specie di conchiglie, tra cui una "Tridacna gigas" del peso di 155 Kg. (uno fra i molluschi più grandi del mondo) e una varietà di fossili di pesci, mammiferi, rettili (ossa di apatosauro, uova di dinosauro, ecc.) e conchiglie.

Sono raccolti inoltre piccoli animali marini (spugne, coralli ecc.), altri calchi di animali fossili, minerali (tra i quali una meteorite caduta in Cina nel 1516), dentature di cinque tipi differenti di squalo, insetti e crostacei rari nonché una pelle di pitone e di anaconda.

Una vetrina racchiude alcuni reperti particolari, fra cui utensili in pietra, strumenti ed armi per la caccia, appartenenti all'uomo "preistorico" ed alcune fotografie di astronauti, autografate, riferite all'uomo "tecnologico".

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